Chi segue abitualmente il nuoto ha familiarità con i Caduti di Brema, che danno il nome alla Coppa omonima che rappresenta uno dei momenti agonistici principali della stagione. Ma chi erano le vittime e cos’è successo esattamente a Brema? Forse i più giovani non se lo ricordano e quindi alla vigilia del 59° anniversario che cade domani, martedì 29 gennaio 2025, proviamo a raccontarvi la tragica storia di quella disgrazia.
Correva il 28 gennaio 1966, quando un aereo della Lufthansa, il Convair Metropolitan, partito da Francoforte, si schiantò durante l’atterraggio vicino all’aeroporto di Brema, causando la morte di tutte le 46 persone a bordo, tra cui una selezione della Nazionale Italiana di Nuoto e il giornalista Nico Sapio. Questo tragico evento, divenne poi noto come la Tragedia di Brema.
Nonostante il disastro, il meeting di nuoto di Brema, che doveva essere trasmesso in Eurovisione, si tenne ugualmente, ma con un drappo nero e fiori in memoria degli atleti italiani deceduti. In Germania Ovest, la notizia dell’incidente fu data in televisione poco dopo l’evento.
Le vittime sono commemorate con stele sia presso lo Stadio del Nuoto di Roma che al Tempio Sacrario degli sport acquatici e nautici di Como. In memoria degli atleti, come dicevamo sopra, in seguito è stato istituito il campionato nazionale a squadre invernale di nuoto, la Coppa Caduti di Brema.
I nuotatori italiani deceduti assieme al giornalista Rai erano Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo Rora, Daniela Samuele, e l’allenatore Paolo Costoli. In particolare il triestino Bruno Bianchi era il capitano della Nazionale e specialista dei 100 stile libero. Il Centro Federale di Trieste porta il suo nome.