Sport anomalo il tennis, almeno per quanto riguarda il trattamento delle notizie relative positività del processo antidoping. Se per esempio in atletica viene subito comunicata la positività e comminata la sospensione, poi si attende l’esito dell’eventuale ricorso e della controanalisi ed eventualmente si procede a squalifica, qui tutto viene tenuto riservato fino alla fine.
È il caso di Jannik Sinner, risultato positivo al Clostebol ad aprile, alla fine del torneo di Indian Wells. Successivi approfondimenti lo hanno scagionato, dando la colpa al fisioterapista che lo avrebbe contaminato con una sostanza a sua insaputa durante un massaggio, e così niente squalifica. In pratica la sostanza sarebbe penetrata tramite una lesione cutanea del tennista altoatesino, ignaro della sua essenza dopante.
Attenzione però, niente squalifica sì, ma riconosciuta la responsabilità oggettiva, che comporta l’annullamento del risultato in quello specifico torneo. Quali sono le conseguenze dunque? Abbastanza modeste. restituzione del premio vinto e anche dei 400 punti accumulati per il piazzamento in semifinale.
L’azzurro può dunque tirare un sospiro di sollievo non solo per aver mantenuto la fedina pulita, ma anche perché non si tratta di un numero di punti tale da togliergli il numero uno in classifica, nemmeno se dovesse uscire al primo turno degli US Open, al via settimana prossima.
Attenzione però, in teoria la WADA (Agenzia mondiale antidoping) potrebbe fare ricorso avverso la sentenza, quindi potrebbe non essere finita qui.
Il controricorso Wada
Colpo di scena: tutti lo davano per scontato e invece la Wada ha rinunciato a proporre ricorso. I termini per il Cas sono scaduti alla mezzanotte del 10 settembre e viene quindi accettata la tesi sull’accidentalità della positività al Clostebol.
Aggiornamento ore 16: nuova situazione emersa nel pomeriggio: in una nota la Wada ha chiarito di avere ancora due settimane di tempo per presentare ricorso in quanto le carte sono state ricevute una settimana fa e solo in quell’occasione scattavano i tempi di presentazione. Tutto ancora aperto, dunque.
La Wada fa appello
E infatti dopo l’ulteriore riesame la Wada decide di appellarsi contro la decisione in data 28 settembre 2024. Il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (il Tas di Losanna) si bassa sulla tesi che l’assenza di colpa non possa definirsi tale sulla base delle norme vigenti. Sinner ora rischia una squalifica compresa tra uno e due anni ma comunque non retroattiva per quanto riguarda i risultati conseguiti da marzo ad oggi. Il Tas disporrà il suo arbitrato nelle prossime settimane.