
Il Flag football è una variante del football americano che, come annunciato dal CIO, è ufficialmente diventata disciplina olimpica e la vedremo per la prima volta alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Ma come funziona il Flag football e quali sono le principali regole? Vediamo di capire cos’è questo sport e qual è l’attuale situazione in Italia.
Cos’è il Flag football?
Il Flag football è uno sport di squadra in crescita in tutto il mondo. Come anticipato poc’anzi, si tratta di una variante del football americano ma che è considerata più sicura in quanto non prevede il contatto fisico. Infatti, a differenza del più celebre football, nel Flag football non esistono i placcaggi e anziché buttare a terra l’avversario lo scopo è quello di fermare il portatore di palla strappandogli una delle bandierine (da qui il nome Flag football) attaccate ai fianchi con una cintura.
Come nel football americano, lo scopo è avanzare sul campo e segnare un touchdown, portando la palla nella zona di meta avversaria. Tuttavia, le regole sono molto più semplificate e ci sono altre importanti differenze, come la misura del campo che è notevolmente più piccolo e il numero di giocatori che compongono le due squadre: solitamente si gioca 5 contro 5, ma ci sono anche versioni a 7 contro 7.
Regole Flag football e posizioni in campo
Il Flag football è uno sport che unisce strategia, agilità e gioco di squadra. Come già anticipato, si gioca 5 contro 5 su un campo più piccolo di quello del football americano. Ogni squadra ha quattro tentativi (chiamati “down”) per avanzare di almeno la metà del campo. Se ci riesce, ottiene altri quattro down per cercare di arrivare in end zone e segnare un touchdown (che vale 6 punti). Dopo un touchdown, si può tentare una conversione da 1 o 2 punti, partendo da una distanza prefissata.
Non ci sono placcaggi: per fermare l’attacco, la difesa deve strappare una delle due bandierine attaccate ai fianchi del portatore di palla. Questo rende il gioco più sicuro ma anche molto veloce e strategico. Passaggi e corse sono tutti ammessi, ma il quarterback (cioè chi lancia la palla) non può correre con la palla, a meno che non gliela strappino o in caso di alcune eccezioni.
I giocatori, così come nel football americano, hanno ruoli e compiti diversi in campo.
- Quarterback (QB): é il regista dell’attacco. Riceve il pallone dallo “snap” e decide se lanciare o passarlo. Non può correre, ma ha grande responsabilità.
- Receiver (WR): sono i giocatori che corrono traiettorie per ricevere i passaggi del QB. Devono essere veloci, agili e avere buone mani.
- Running back (RB): anche se in flag il ruolo è più “ibrido”, il RB può ricevere passaggi brevi o correre con la palla su azione designata.
- Defensive back (DB): giocano in difesa e marcano i receiver avversari. Devono essere rapidi e intelligenti per leggere le azioni.
- Rusher: è l’unico difensore che può correre verso il quarterback per mettergli pressione, ma solo dopo un “conteggio” di secondi (di solito 1 o 2) dall’inizio dell’azione.
La storia del Flag football
A differenza di quanto pensano in molti, il Flag football non è uno sport recente ma è nato addirittura durante la Seconda Guerra Mondiale: negli Stati Uniti, veniva praticato come forma di allenamento senza contatto per i soldati. Dopo la guerra, cominciò a diffondersi come alternativa più sicura al football americano, specialmente per i più giovani o per chi voleva praticarlo senza i rischi legati ai placcaggi.
Negli anni ’60-’70 iniziarono i primi campionati amatoriali e col tempo il flag football si è strutturato sempre di più, fino a diventare una disciplina ufficiale gestita dalla IFAF (International Federation of American Football). La vera svolta, però, è avvenuta quando il CIO ha riconosciuto ufficialmente il Flag football come sport olimpico, annunciandolo tra le discipline di Los Angeles 2028.
In Italia il Flag football è ancora uno sport di nicchia. Viene praticato sia come disciplina autonoma sia come formazione giovanile per il football americano, ed è regolato dalla FIDAF (Federazione Italiana di American Football). Ci sono campionati nazionali Under 13, Under 15, Under 17 e Senior, sia maschili che femminili, e si gioca tutto l’anno con tornei e finali.
Negli ultimi anni, anche grazie all’eco internazionale, si è visto un boom di squadre e praticanti e ad oggi ci sono club sparsi su tutto il territorio: i più forti sono spesso le sezioni “flag” di squadre storiche del football americano italiano, come i Seamen Milano, i Giaguari Torino, i Dolphins Ancona e i Lions Bergamo.
Possiamo anche vantare una Nazionale, sia maschile che femminile, che compete a livello europeo e mondiale. La nazionale femminile, in particolare, ha ottenuto risultati di rilievo a livello europeo.